GESTIONE DELLA TERAPIA SISTEMICA NEI PAZIENTI CON CARCINOMA DELLA TIROIDE AVANZATO

La terapia radiometabolica con I-131 rappresenta il trattamento di elezione nei pazienti con carcinoma della tiroide ad origine dalle cellule epiteliali follicolari, con persistenza strutturale di malattia. Tuttavia, circa due pazienti su tre presentano una resistenza alla somministrazione di dosi terapeutiche di radioiodio. In questi casi le alternative terapeutiche sono rappresentate da: 1) sorveglianza attiva in caso di pazienti con basso carico di malattia, asintomatici e senza segni di progressione strutturale della neoplasia; 2) terapie loco-regionali in caso di individui con lesioni singole, sintomatiche, in progressione; 3) terapie sistemiche in caso di pazienti con lesioni multiple, sintomatiche, in progressione significativa di malattia. In quest’ultimo caso, il trattamento di prima linea è rappresentato dall’utilizzo di farmaci antineoplastici della categoria degli inibitori di protein-chinasi. Si tratta di molecole ad attività anti-angiogenetica, in grado di aumentare significativamente la sopravvivenza libera da progressione di malattia, a fronte di un profilo di tossicità accettabile. Il ricorso a tali farmaci richiede un’attenta analisi costo-beneficio, che include la valutazione del momento più opportuno per iniziare la somministrazione del farmaco, la scelta della dose iniziale ed in corso di trattamento cronico, la gestione degli eventi avversi. La corretta applicazione di tali algoritmi terapeutici necessità il coinvolgimento di gruppi multidisciplinari di medici ad alta specializzazione

ore 15.00 Presentazione del corso

ore 15.30 Gestione della terapia sistemica nei pazienti con carcinoma della tiroide avanzato - Cosimo Durante

ore 16.30 Discussione di casi clinici

ore 17.30 Conclusioni

pc con connessione internet

Questionario a risposta multipla